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cipì

Mario Lodi e i suoi ragazzi                                         Ed. Einaudi

Il mondo io lo voglio vedere.....cipì.......cipì......
Io voglio andare fuori da questo nido Mamì.
Che cos'è la pianta?
E la palla di fuoco?
E il cielo?
E il nastro d'argento?

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l'uomo che piantava gli alberi 

Jean Giono                                         E. Salani

Quando penso che un uomo solo, ridotto alle proprie semplici risorse fisiche e morali, è bastato a far uscire dal deserto quel paese di Canaan, trovo che, malgrado tutto, la condizione umana sia ammirevole.




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la storia infinita

Michael Ende                               Ed. Varie

A quell'ora tutti gli animali che vivevano nel Bosco Frusciante si erano già rintanati. 
Era mezzanotte e nelle cime dei giganteschi alberi centenari rumoreggiava un vento di tempesta. 

I tronchi larghi come torri gemevano e scricchiolavano.



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la torta in cielo

Gianni Rodari                                                                Ed Einaudi Ragazzi

Da un esperimento mal riuscito, anziché un fungo atomico si forma una torta gigantesca che, simile ad un'astronave aliena, plana su una borgata di Roma, posandosi sul monte Trullo.

Un giorno o l'altro, quando si faranno le torte al posto delle bombe, ce ne sarà un pezzetto per tutti.


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la gnosi delle fanfole

Fosco Maraini                                        Baldini Castoldi Dallai Editore


E GNACCHE ALLA FORMICA

Io t’amo o pia cicala e un trillargento
ci spàffera nel cuor la tua canzona.
Canta cicala frìnfera nel vento:
E gnacche alla formica ammucchiarona!

Che vuole la formica con quell’umbe
da mòghera burbiosa? È vero, arzìa
per tutto il giorno, e tràmiga e cucumbe
col capo chino in mogna micrargìa.

Verrà l’inverno, sì, verrà il mordese
verranno tante gosce aggramerine,
ma intanto il sole schicchera giglese
e sgnèllida tra cròndale velvine.

Canta cicala, càntera in manfrore,
il mezzogiorno zàmpiga e leona.
Canta cicala in zìlleri d’amore:
E gnacche alla formica ammucchiarona.


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Lo stralisco

Roberto Piumini                                                                             Ed. Einaudi

– Sì, è simile al grano, ma sono spighe di stralisco.
– Stralisco? E’ una pianta che non conosco, – disse Sakumat, avvicinando con curiosità la faccia a una delle spighe dipinte, per studiarla meglio.
– Nessuno lo conosce, ­ – disse Madurer, ­– è una specie di pianta luminosa.
– Luminosa?
– Sì, splende nelle notti serene. E’ una specie di pianta-lucciola, capisci? 
Noi adesso non la vediamo spledere, perché è giorno. Ma di notte lo stralisco illumina il prato.”

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Mattia e il nonno

Roberto Piumini                                           Ed. Einaudi

C'era un nonno sdraiato sul letto: era molto pallido e magro e leggero.
Intorno a lui c'erano una mamma, un papà, due zii, sei nipoti e qualche amico di famiglia. Tutti piangevano o stavano per piangere, o avevano appena pianto, tranne il piccolo più piccolo, che aveva sette anni e si chiamava Mattia.
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Momo

Michael Ende                                                    varie edizioni

Ma c'era una cosa che Momo sapeva fare come nessun altro: ascoltare.
Non è niente di eccezionale dirà più di un lettore, di ascoltare sono tutti capaci. 
È un errore.
Di ascoltare veramente solo pochi sono capaci. E come sapeva farlo Momo, poi, era una cosa del tutto eccezionale.
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Rime di rabbia

Bruno Tognolini                                                                    Ed. Salani


Se la gioia, l'amore, la tristezza hanno le loro poesie, perché la rabbia non dovrebbe averle? E la rabbia dei bambini cos'ha di diverso da quella dei grandi? È sempre sbagliata? Bisogna sempre solo reprimerla? Siamo sicuri? 
Cinquanta invettive per le grandi rabbie dei piccoli, e forse non solo dei piccoli, furiose, amare, spassose, dolenti e terribili. 
Poesie che offrono ai bambini infuriati, parole per dirlo. 

ULTIMA RIMA. PER I GRANDI. 
SCONGIURO CONTRO IL NAZISMO FUTURO 

Gli abbiamo detto che la rabbia non è bene 
Bisogna vincerla, bisogna fare pace 
Ma che essere cattivi poi conviene 
Più si grida, più si offende e più si piace 
Gli abbiamo detto che bisogna andare a scuola 
E che la scuola com'è non serve a niente 
Gli abbiamo detto che la legge è una sola 
Ma che le scappatoie sono tante 
Gli abbiamo detto che tutto è intorno a loro 
La vita è adesso, basta allungar la mano 
Gli abbiamo detto che non c'è più lavoro 
E quella mano la allungheranno invano 
Gli abbiamo detto che se hai un capo griffato 
Puoi baciare maschi e femmine a piacere 
Gli abbiamo detto che se non sei sposato 
Ci son diritti di cui non puoi godere 
Gli abbiamo detto che l'aria è avvelenata 
Perché tutti vanno in macchina al lavoro 
Ma che la società sarà salvata 
Se compreranno macchine anche loro 
Gli abbiamo detto tutto, hanno capito tutto 
Che il nostro mondo è splendido 
Che il loro mondo è brutto 
Bene: non c’è bisogno di indovini 
Per sapere che arriverà il futuro 
Speriamo che la rabbia dei bambini 
Non ci presenti un conto troppo duro 


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il bambino oceano

Jean-Claude Mourlevat                                             Ed. BUR  Ragazzi

Sette fratelli in fuga da una fattoria decrepita e da una vita complicata, sarà Yann il più piccolo a guidarli verso il mare. 

La potenza e il valore di una fiaba classica ambientata e narrata in maniera moderna.

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La battaglia d'inverno

Jean-Claude Mourlevat                                                       Ed. Fabbri

L'anelito di libertà di quattro ragazzi rinchiusi in un collegio incontra il desiderio di rivolta di un popolo da troppo tempo oppresso. 
Un romanzo intenso e poetico in cui crudeltà e onore, amicizia e sofferenza emergono fortemente, cantati dalla voce superba di un autore che ama i suoi lettori, li rispetta e li onora.

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Terrestre

Jean-Claude Mourlevat                                                      Ed. Rizzoli

La gente qui non respira. Non uso questa parola in senso figurato, il che lascerebbe intendere che corrono senza tregua e dappertutto senza prendersi il tempo di fermarsi a riposare. No, voglio dire che non fanno entrare ossigeno nella bocca né nelle narici come noi esseri umani, e come tutti i vertebrati. È la cosa più importante da sapere. 
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